
La Convenzione configura la fattispecie in presenza di «gravi sofferenze fisiche o psichiche inflitte alla vittima, privata della libertà al fine di estorcerle informazioni o confessioni o di punirla per motivi etnici, razziali, religiosi o politici». E prevede da tre a dieci anni di carcere per chi la commette. «La ratifica del Protocollo Onu contro la tortura», ha detto il deputato dei Radicali-Pd Matteo Mecacci, «è un fatto positivo, e ringrazio gli oltre 50 colleghi che hanno sottoscritto la proposta di legge. Ora spero che si abbia il coraggio di superare gli ostruzionismi che ancora si frappongono all'introduzione di tale reato nel nostro codice penale».