
A tal fine, con il coordinamento dei direttori regionali, i soprintendenti proporranno agli enti locali l'individuazione di aree per le quali vietare o sottoporre a condizioni l'esercizio del commercio. Inoltre, gli uffici territoriali del ministero collaboreranno con le amministrazioni locali mediante la segnalazione delle attività commerciali o ambulanti che si svolgano illecitamente in tali aree, perché vengano adottati gli opportuni provvedimenti.
La direttiva, sulla base delle novità normative del Codice dei beni culturali, includerà anche le pubbliche piazze, vie, strade e altri spazi aperti urbani di interesse artistico o storico, appartenenti a soggetti pubblici e realizzate da oltre settanta anni, per i quali non sia stato emanato un puntuale provvedimento di vincolo.
La direttiva prevede anche la possibilità di adottare, per le aree non assoggettate di per sé a tutela, ma costituenti la cornice ambientale di beni culturali direttamente tutelati, prescrizioni di tutela indiretta allo specifico fine di impedire che – specie mediante l'installazione di posteggi, banchetti o strutture stabili o precarie di varia natura e tipologia – sia pregiudicata la visuale dei beni direttamente vincolati, ovvero ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro.