Sta per arrivare il via libera definitivo alla ripartizione dei proventi derivanti dalle multe per eccesso di velocità accertate con dispositivi elettronici. La novità è contenuta nel disegno di legge S 3184-B, attualmente all'esame del senato, per l'imminente conversione del decreto legge n. 16/2012. La legge n. 120 del 29 luglio 2010 ha proceduto a una profonda riscrittura dell'art. 142 del codice della strada in materia di eccesso di velocità e proventi delle multe. I nuovi commi 12-bis, 12-ter e 12-quater stabiliscono che per tutte le violazioni dei limiti di velocità accertate mediante l'impiego di apparecchi o di sistemi di rilevamento oppure attraverso l'utilizzazione di dispositivi o di mezzi tecnici di controllo a distanza delle violazioni i relativi proventi devono essere ripartiti in misura uguale fra l'ente dal quale dipende l'organo accertatore e l'ente proprietario della strada restando comunque escluse le strade in concessione. Le somme derivanti dall'attribuzione delle quote dei proventi ripartiti dovranno essere destinate alla manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e al potenziamento delle attività di controllo e accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, comprese le spese relative al personale. Gli enti diversi dallo stato utilizzeranno la quota dei proventi ad essi destinati nella regione nella quale sono stati effettuati gli accertamenti. Ma queste nuove disposizioni non sono mai diventate operative, in quanto non è stato emanato il decreto attuativo che deve fissare le regole specifiche per il versamento dei proventi e le modalità di trasmissione della dettagliata relazione che gli enti locali dovranno trasmettere in via informatica al ministero delle infrastrutture e dei trasporti e al ministero dell'interno. Si tratta della relazione in cui dovranno essere indicati, con riferimento all'anno precedente, l'ammontare complessivo dei proventi di propria spettanza (derivanti da tutte le violazioni stradali, non solo autovelox) e gli interventi realizzati in conseguenza di tali risorse. In caso di mancato invio della relazione o di non corretto impiego dei proventi, la relativa percentuale sarà ridotta del 30% annuo. La causa della mancata emanazione del decreto attuativo è dovuta a più fattori. Le forti resistenze politiche delle autonomie locali, oggettive difficoltà tecniche di contabilità pubblica e la considerazione che le nuove regole non potranno essere applicata sulla rete stradale Anas, in quanto rete in concessione. A conferma di tali ostacoli lo scorso 28 febbraio il ministro Passera, nel corso dell'audizione alla commissione trasporti della camera sul disegno di legge delega per la riforma del codice della strada, ha ribadito che al momento resta tutto bloccato sul fronte della regola della destinazione dei proventi autovelox. Ma una svolta sembra profilarsi all'orizzonte. Infatti, con un emendamento del relatore, approvato dalla commissione finanze durante l'esame del disegno di legge C 5109 per la conversione del decreto legge n. 16/2012 (ora all'esame del senato come ddl S 3184-B) viene previsto che il decreto ministeriale di cui all'art. 25, comma 2, della legge n. 120 del 29 luglio 2010 dovrà essere emanato entro 90 giorni dall'entrata in vigore del decreto legge come sarà convertito in legge. Se entro questo termine il decreto non sarà emanato, saranno comunque applicate le disposizioni sulla ripartizione dei proventi di cui ai commi 12-bis, 12-ter e 12-quater dell'art. 142. Oltre a ciò, nei confronti dell'ente che non trasmetterà la relazione prevista dal comma 12-quater o che utilizzerà i proventi in modo difforme, la riduzione annua della percentuale dei proventi spettanti sarà del 90%, anziché del 30%. Le inadempienze avranno rilevanza ai fini delle responsabilità disciplinari ed erariali e dovranno essere segnalate tempestivamente al procuratore regionale della corte dei conti. Resta ora da verificare l'esito del disegno di legge S 3184-B al senato, che si conoscerà in tempi brevi considerando che il 1° maggio scade il termine per la conversione del decreto legge n. 16/2012.