Ieri, in occasione della IV edizione del Life Science annual conference, durante l'incontro «LOE - 1 - L'ultimo anno di vita del brevetto» promosso da ItaliaOggi e organizzato dallo studio DLA Piper presso l'Ambasciata Americana a Roma, stakeholders ed esperti del settore si sono confrontati sull'argomento. Il mercato farmaceutico, come ha sottolineato Carmine D'Aloisio, ministro consigliere per gli affari commerciali dell'Ambasciata americana in Italia, «conta 70.000 addetti e 25 miliardi di fatturato ed è sicuramente fra i più delicati».
La regolazione gioca un ruolo indispensabile, quello di rendere il più efficiente possibile un settore caratterizzato dalla contemporanea presenza di interessi diametralmente opposti o comunque difficili da conciliare: quelli degli «orginators», quelli dei «genericisti» e naturalmente quelli dei consumatori finali. Il legislatore italiano, chiamato a contemperare le esigenze delle diverse parti in gioco e a mantenere un'ideale situazione di equilibrio, si ritrova però, spesso, ad adottare provvedimenti che di fatto mettono in difficoltà le aziende farmaceutiche originators. Imprese che, essendo già gravate da onerosi investimenti in ricerca e sviluppo, necessitano di forme di tutela della proprietà intellettuale sicure e trasparenti.
Antonio Tommassini, presidente della commissione igiene e sanità del senato ha confermato nel suo intervento l'eventuale parere favorevole della commissione a una norma che inibisca la concessione dell'Autorizzazione all'immissione in commercio (Aic) fino al giorno prima della scadenza della tutela brevettuale. In Italia, proprio recentemente, si è andati nel verso opposto. Con la cancellazione dell'art. 68.1-bis (dlgs n. 30 del 10/2/2005) che vincolava i genericisti a fare formale richiesta dell'Aic soltanto quando mancava meno di un anno alla scadenza del brevetto, si è accelerato per i farmaci generici l'accesso al mercato.
Gli esperti degli studi legali consigliano alle aziende farmaceutiche di difendersi attraverso strategie preventive mirate, perché come ha sottolineato Bonella Ramsay, Co-head Life Science Sector di DLA Piper, riprendendo una famosa frase di Benjamin Franklin: «Farsi trovare impreparati significa prepararsi al fallimento».