L'emendamento consente di fare assunzioni anche in deroga alle disposizioni vigenti procedurali e sui limiti di spesa. L'emendamento infatti prevede che in relazione all'esigenza urgente e inderogabile di assicurare funzionalità operativa delle proprie strutture l'Agenzia delle entrate è autorizzata a espletare procedure concorsuali per la copertura delle posizioni dirigenziali attraverso la stabilizzazione (art. 1, comma 530, legge 296/06). L'emendamento continua prevedendo che, nelle more dell'espletamento delle procedure concorsuali ad hoc, le Entrate potranno affidare incarichi dirigenziali ai funzionari con la stipula di contratti a tempo determinato la cui durata è fissata in relazione al tempo necessario per la copertura del posto. In questo modo, attraverso la legge, si decide della sorte degli 800 funzionari su cui pende la vertenza della decisione del Consiglio di stato. In agosto, infatti il Tar Lazio aveva riconosciuto la procedura di affidare incarichi dirigenziali ai funzionari, derogando di anno in anno l'incarico, non conforme alle norme sulla dirigenza. Il braccio di ferro tra Entrate e sindacati della dirigenza, promotori del ricorso, sta continuando davanti al consiglio di stato dove è attesa nelle prossime settimane la pronuncia. E sulla questione Attilio Befera, direttore dell'Agenzia delle entrate, aveva avuto modo di chiedere un intervento del legislatore durante l'audizione in commissione finanze alla camera lo scorso 31 gennaio. In particolare Befera aveva chiesto di avviare procedure concorsuali realmente idonee a reclutare dirigenti che abbiano le caratteristiche professionali e manageriali rispondenti alle funzioni tipiche dell'Agenzia e nel frattempo continuare ad affidare la direzione degli uffici vacanti ai migliori funzionari, assicurando la necessaria flessibilità nell'attribuzione degli incarichi dirigenziali. Sbloccata poi la riassegnazione delle entrate per semplificare e accelerare le procedure relative alle nuove assunzioni di magistratura, avvocati e procuratori di stato.
Gli emendamenti intervengono poi ancora una volta sui lavori della commissione tributaria centrale, prorogando la scadenza del 31/12/2012 fino al 31 dicembre 2013. La norma precisa che nel caso di soccombenza in primo grado del fisco anche parziale, la mancata riforma della decisione determina l'estinzione della controversia e passaggio in giudicato della decisione.
Salva inoltre la riapertura delle liti fiscali pendenti perchè l'emendamento Mercatali per la soppressione è stato ritirato, restano quindi immutato il testo proveniente dalla Camera e la possibilità per le liti pendenti alla data del 31 dicembre 2011 (nuova data) di valore inferiore ai 20 mila euro di essere chiuse con il fisco entro il 2 aprile 2012 (essendo il 31 marzo un sabato).
I relatori poi dettano i requisiti per il calcolo compensi per gli amministratori con deleghe delle società partecipate dal Ministero dell'economia e delle finanze, previsto dall'articolo 23-bis della manovra Monti. Ripristinato lo sconto per i pagamenti con le carte di credito alle stazioni di servizio dei carburanti. Novità anche sul fronte della tabella di marcia sul federalismo fiscale. Gli emendamenti dei relatori infine concedono un anno in più per i fabbisogni standard ai fini del federalismo fiscale. Sarà il 2013 e non il 2012 l'anno del definitivo abbandono del criterio della spesa storica. Vieni abrogata la norma che imponeva di concludere entro il 2011 la procedura di definizione dei fabbisogni standard relativi ad almeno un terzo delle funzioni e ci sarà tempo fino al 31 marzo 2013 per definire i fabbisogni standard relativi ad almeno due terzi delle funzioni.