
Si ricorda che l'invio originariamente in scadenza ieri riguardava non solo l'impronta dell'archivio informatico per l'anno 2010, ma anche tutte quelle adottate dai contribuenti dal 2004 in poi. Ma i certificati di emissione delle marche temporali emesse da alcune autorità di certificazione negli anni 2004-2007 venivano scartati dal software di trasmissione, con la seguente motivazione: «Controllo stato di revoca del certificato del firmatario: esito negativo». Da qui il rinvio della deadline.
«Accogliamo la proroga molto positivamente», commenta Claudio Bodini, consigliere Cndcec delegato alle tecnologie informatiche, «anche perché dà la possibilità agli enti di certificazione di risolvere gli errori sulla marcatura temporale e di mettere così i colleghi in condizione di poter inviare regolarmente i file. Apprezziamo anche la possibilità di inviare i multifiles, cioè di trasmettere le impronte a blocchi di 200 invece che una ad una. Sul punto, tuttavia, posto che il software opera correttamente, segnaliamo che le istruzioni non sono molto chiare».
Il rinvio del termine scongiura quindi il pericolo di inadempimento sollevato proprio dai commercialisti. «Il confronto diretto con le Entrate ha consentito di trovare una soluzione serena. Auspichiamo che ciò possa costituire in futuro una prassi consolidata», conclude Bodini. Si rammenta che, come previsto dal provvedimento delle Entrate del 25 ottobre 2010, entro 30 giorni dalla scadenza è consentita la trasmissione (per una sola volta) di un file sostitutivo di un altro precedentemente inviato.