
Quattro i capitoli centrali del provvedimento: la riforma delle pensioni; il pacchetto fiscale con il ritorno della tassa sulla prima casa sotto forma di Imu; il capitolo sviluppo con gli sgravi Irap per le imprese e le liberalizzazioni «soft»; i tagli ai costi della politica e della pubblica amministrazione con il tetto agli stipendi dei manager pubblici con deroghe e l'adeguamento alla media europea degli stipendi dei parlamentari.
Con l'approvazione della manovra, ha spiegato il premier, Mario Monti, intervenendo nell'aula del Senato, l'Italia potrà «affrontare la crisi a testa alta». Monti è intervenuto per quasi venti minuti e ha ringraziato il Parlamento «per il lavoro approfondito» e i partiti della maggioranza che «hanno rinunciato alla popolarità, sobbarcandosi un onere nell'interesse del Paese». Il premier ha quindi promesso il «dialogo» con le parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro. «Per superare la crisi», ha osservato Monti, «è essenziale la credibilità del sistema Paese ed è essenziale che la nostra economia torni a crescere». E per questo serve fiducia nel sistema: «È essenziale che gli italiani sottoscrivano Bot e Btp, perché dobbiamo avere fiducia in noi stessi». Pollice verso dai senatori della Lega, capitanati da Roberto Calderoli, che già il giorno prima avevano dato vita a una rumorosa protesta con fischietti e cartelloni per la quale sono stati censurati.