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Mercoledì da leoni per gli avvocati parlamentari del Pdl

del 14/07/2011
di: Simona D'Alessio
Mercoledì da leoni per gli avvocati parlamentari del Pdl
Un mercoledì da leoni per gli avvocati-parlamentari del Popolo della libertà. Ieri, a palazzo Madama e a Montecitorio, hanno cavalcato l'onda della protesta contro il progetto di liberalizzazione delle professioni, contenuto nella manovra.

E hanno fatto circolare un ultimatum alla loro maggioranza sotto forma di petizione: o si ritira l'articolo 39-bis (norma con cui si vorrebbe aprire la strada allo smantellamento di alcuni ordini, fra cui quello forense), o diciamo «no» all'intero provvedimento.

Al Senato a guidare la contestazione, sottoponendo ai legali (e all'unico notaio, Aldo Scarabosio) l'aut-aut sono stati Franco Mugnai, Andrea Pastore e Luigi D'Ambrosio Lettieri, con adesioni che hanno sfiorato in serata la cinquantina. «Alcuni di noi hanno avvertito una preoccupazione, non ho avuto esitazioni, ho sottoscritto il testo», riferisce a ItaliaOggi Domenico Benedetti Valentini, protagonista a febbraio di un aspro confronto interno sulla media-conciliazione, durante i lavori del decreto milleproroghe. «Si figuri se non sono d'accordo, ho fatto approvare un parere contrario nella mia commissione», interviene Filippo Berselli, alla guida della Giustizia. E mentre Pierfrancesco Gamba dichiarava di essere «in attesa che arrivi il mio turno per siglare la petizione, sono contrario ad ogni genere di liberalizzazione», i deputati non restavano indietro.

Difatti, il capogruppo in II commissione Enrico Costa ammetteva di condividere la battaglia, il cui maggior animatore era il «vicino di scranno» Roberto Cassinelli: «Sì, sono il promotore. È una norma generica, di scarsa convertibilità, che penalizzerà i consumatori. Se ci togliessero l'esame di stato, correrebbero il rischio di rivolgersi a gente poco preparata, no?», dichiarava, aggiungendo di essersi fermato «a quota 20: tanto, il segnale l'avevamo dato». A spingersi oltre Antonino Caruso, senatore del centrodestra: emendamento «inquietante», si trasformano «gli avvocati in dipendenti degli industriali».

E, pertanto, è pronto a presentare un ddl per cancellarlo, in caso diventasse legge.

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