
“La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.”
Questo è il disposto normativo con cui apre l’articolo 4 della Costituzione Italiana.
Il lavoro quindi, così come è stato in origine inteso dalla nostra Carta Costituzionale, dovrebbe essere un diritto inviolabile, un diritto che, non solo ogni cittadino dovrebbe vedersi riconosciuto, ma che dovrebbe addirittura essere promosso e favorito dallo Stato.
La dura realtà dei fatti
Come
spesso accade però, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare ed ecco
quindi che l’ennesimo dato diffuso dall’Istat, rivela una realtà dei
fatti del tutto differente.
Nel corso dell’anno 2012 infatti, circa 1 milione di famiglie è letteralmente "sopravvissuta" senza percepire alcun reddito derivante da attività lavorativa.
Un dato che è lievitato nell’ultimo quinquennio, fino a raddoppiarsi rispetto a quello rilevato nell’anno 2007.
In sostanza nel corso del 2012, 955 nuclei familiari, composti da soggetti in età lavorativa e perfettamente idonei allo svolgimento di qualsiasi tipo di attività, versavano in realtà in condizioni disperate e senza alcun tipo di occupazione.
Va certamente detto che, seppur in minima parte, dal totale dei dati rilevati, devono essere anche esclusi i casi dei fortunati che, potendo vantare un cospicuo importo mensile, può permettersi di non lavorare per propria scelta. Ma questi purtroppo rappresentano soltanto una fetta di questa immensa torta farcita di povertà, disperazione e soprattutto di disoccupazione!
Il campione preso in esame
La suddivisione delle famiglie campione è stata evidenziata dallo stesso Istituto di Ricerca Statistica, che ha reso nota la seguente ripartizione del campione:
-419mila famiglie in cui c’è la presenza di uno o più figli;
-234mila soggetti che vivono da soli;
-183 mila nuclei familiari con la presenza di un solo genitore;
-74 mila famiglie composte da una coppia senza figli;
-45mila “altre tipologie”.
Le situazioni particolari
Molteplici le situazioni particolari che sono rientrate nell’indagine svolta. Uno dei casi più ricorrenti, per esempio, è dato dai nuclei familiari composti da due genitori pensionati con figli grandi inesorabilmente a carico perché disoccupati.
Al Sud la situazione è più critica
La maggiore concentrazione di situazioni estreme si è registrata al sud ma, nonostante ciò, anche il nord non si è risparmiato, svelando alcuni casi limite.
Il tempo cura tutte le ferite... non sempre.
Questa dunque è la situazione economica delle famiglie italiane immortalata nel 2012.
Una ferita che il passare del tempo non ha curato anzi, ha accentuato e che, probabilmente sarà destinata a peggiorare nel futuro prossimo.